Antifurti per moto

Diciamo subito che le due ruote sono una necessità ma anche e soprattutto una passione. Una passione non troppo economica perché, sia che si tratti di scooter oppure di moto, i prezzi di questi mezzi di locomozione sono sempre più prossimi a quelli di macchine di piccola taglia.

Il problema del furto delle due ruote ha incidenze diverse nelle varie regioni italiane tuttavia, è diffuso e difficile da contrastare.
I mezzi deterrenti che si possono utilizzare sono quelli noti e vanno dal bloccadisco, alla catena, al più evoluto antifurto satellitare.

Acquistare l’ per moto più adatto alle nostre esigenze è inevitabile anche se possediamo un box o un garage per il ricovero notturno del mezzo.
Le insidie nascono ovunque, anche di giorno e purtroppo anche in occasione di soste brevi in pieno centro città.
A molti capita di pensare che sia uno spreco di tempo mettere un bloccadisco per una sola ora di shopping al centro commerciale. Invece quei 10 secondi possono valere l’intero prezzo della nostra moto.

Vogliamo inoltre ricordare che molte compagnie di assicurazione non sono disposte a risarcire integralmente un furto se non si dimostra di aver adeguatamente protetto il mezzo con un sistema di antifurto.
Il consiglio pertanto è quello di non farsi prendere dalla pigrizia e assicurare sempre la nostra moto prima di allontanarci.

Prima di procedere all’acquisto del nostro antifurto possiamo prendere spunto dalla lettura di questo breve articolo che valuta caratteristiche, pro e contro dei principali antifurti per moto attualmente in commercio.

Antifurto satellitare per moto

L’acceso dibattito sull’efficacia ed efficienza dell’antifurto satellitare, prosegue a ritmo sostenuto. Sembrava la soluzione a tutti i problemi ma, con il tempo, ha rivelato alcune debolezze che sono ancora irrisolte dal punto di vista tecnologico.
Il meccanismo alla base dell’antifurto satellitare consiste nel posizionare una “scatola nera ” all’interno della moto e poi collegare la scheda ed il segnale GPS ad altri dispositivi come, ad esempio, il nostro cellulare.

I sensori collegati alla “scatola nera” sono programmati per rilevare una serie di parametri della moto e quando questi subiscono alterazioni, viene inviato un segnale, o messaggio di pericolo, al dispositivo collegato.

Il limite principale del sistema è il GPS che potrebbe non ricevere segnale o essere volutamente schermato risultando così totalmente inutile.

Il dispositivo però ha alcuni vantaggi. Per iniziare è un ottimo deterrente e potrebbe davvero aiutarci a ritrovare la moto rubata.
Ma più di tutto, l’incentivo all’acquisto di questo sistema sta nell’abbattimento dei costi assicurativi. Le fasce di prezzo per acquistarne uno vanno dai 50 euro in su e l’installazione può quasi sempre essere effettuata in autonomia.

Non dimentichiamoci di eseguire i test preliminari prima di considerarlo perfettamente installato.

Bloccadisco

Il bloccadisco è il sistema più diffuso grazie alle sue ridotte dimensioni e alla praticità d’uso. E’ un tipo di lucchetto con dei cilindri a misura del foro del disco che, una volta posizionato e chiuso, blocca il movimento delle ruote.
Si mette e si rimuove in pochi secondi e le sue dimensioni consentono di trasportarlo ovunque, i modelli più piccoli stanno comodamente anche nelle tasche dei pantaloni.

Si tratta sempre di un sistema a chiave e semplice da violare per un professionista del furto. Di recente, un’azienda italiana, ha brevettato un bloccadisco magnetico e con antifurto sonoro incorporato.
Il meccanismo è lo stesso di quello tradizionale ma non esistono chiavi in grado di aprirlo tanto che non vengono nemmeno vendute insieme al dispositivo. La “chiave” è un piccolo dispositivo magnetico che accostato al blocco riesce ad intervenire sui sistemi interni per aprirlo.

Lo svantaggio del bloccadisco è che la moto può essere sollevata e caricata su un altro mezzo senza intervenire sul sistema di protezione.

Le Catene per moto

Passiamo al sistema più antico ma che da sempre riunisce tutti i vantaggi degli antifurti visti fino ad ora, la catena per moto.
Ormai in commercio ne esistono di diverse misure e fattezze. Si possono scegliere catene con lucchetto incorporato o estraibile.

Altro elemento da considerare prima di sceglierne una è il materiale con cui è realizzata la catena.

Il più resistente è l’acciaio temperato e cementato. Questo mix offre una valida resistenza meccanica al taglio e alla rottura.

Tra le particolarità di alcuni modelli vogliamo segnalare le catene con le estremità cosiddette a “cappio”. Uno dei due anelli terminali è leggermente più lungo per permetterci di far passare un anello dentro l’altro. Si crea cosi una strozzatura che elimina lo spazio necessario ad inserire una leva per rompere il lucchetto.

Compatibilmente con le caratteristiche della moto, privilegiamo la scelta di una catena con una bella sezione ampia, dai 10 mm in su.

La catena, come abbiamo visto, lavora con lo stesso principio del bloccaruote ma ci consente di legare il nostro mezzo ad oggetti fissi e inamovibili come i pali della luce o le ringhiere. In questo modo la moto non potrà essere sollevata e portata via su un altro mezzo.

Lo svantaggio della catena sta proprio nelle sue dimensioni che la rendono, in alcuni casi, un oggetto difficile da trasportare. Pensiamo a tutte quelle moto che non hanno spazio sotto al sellino o sono prive di bauletto o borse laterali. Dovremmo portare una catena nella borsa o nello zaino, accollandoci diversi chili.

Nella speranza di ritrovarci tra non molto a valutare insieme l’efficacia di un nuovo antifurto per moto che finalmente risolva tutte le problematiche viste insieme, consigliamo di adottare sempre comportamenti prudenti e preventivi non rinunciando all’acquisto di un buon antifurto per moto, scegliendo tra quelli che, per il momento, sono disponibili in commercio e magari decidendo di utilizzarne più di uno.