Per gli appassionati di motori rappresentano ormai una realtà, non sempre vista con i migliori riguardi ma comunque tenuta sotto osservazione, mentre per i meno attenti alle nuove tecnologie e l’evoluzione dei motoveicoli si tratta di un mondo ancora inesplorato e del tutto inedito.
Come si sarà facilmente capito, si sta alludendo al mondo delle moto elettriche, al fatto che inizino ad avere una buona diffusione in tutta Italia e, in virtù di ciò, inizino a destare non poche curiosità sul loro funzionamento, pregi e difetti. Ma andiamo per gradi.
Moto elettriche, cosa sono?
Come si sarà facilmente intuito dal nome, le moto elettriche sono delle moto che, a differenza dei classici motoveicoli a due ruote cui siamo abituati, non hanno bisogno di carburante e di una combustione interna per funzionare ma riescono a trarre energia da qualcos’altro.
Pur non essendo i già numerosi modelli sul mercato tutti uguali, e quindi non generalizzabili in poche parole, bisognerà tener conto che, in senso lato, una moto elettrica per funzionare deve essere dotata di un corrispondente motore elettrico, che trae energia da delle particolari batterie (generalmente agli ioni di litio viste le buone performances in termini di risposta e durata) in grado di garantire mediamente una buona potenza ai diversi motori e una certa affidabilità.
Ma questo non deve spaventare o far credere che si tratti di prototipi dalle dimensioni inusitate o qualcosa di troppo simile a un giocattolo per bambini (soprattutto visti i prezzi e le caratteristiche di alcuni modelli). Infatti, è possibile trovarsi di fronte a un modello di moto elettrica senza rendersi conto – perlomeno da spenta – delle differenze con una tradizionale.
La livrea, le carenature, il telaio, avranno infatti un aspetto molto prossimo a quello dei modelli più noti, e non a caso alcuni dei produttori di moto più importanti si stanno già muovendo molto in tal senso. Le differenze piuttosto si potranno riscontrare una volta in moto.
Meno rumore (o perlomeno suoni molto diversi), meno vibrazioni e – stando a quanto molti appassionati riportano sulla rete – un feeling in sella molto diverso da quello che si ha sulle moto classiche.
Probabilmente tutto questo è determinato da vari fattori, a livello costruttivo, che vanno a inficiare sull’accelerazione, la ripresa e la velocità massima generalmente più limitati.
I vantaggi però sono non pochi, e la mancanza di cilindri, valvole, carburanti e cambio dell’olio costante, incontraun impatto ambientale pari a zero e costi molto più bassi per il mantenimento.
Si stima che per la ricarica delle batterie di alcuni modelli ora in commercio, per ottenere un pieno di energia, sia sufficiente solo qualche euro a fronte delle decine richieste generalmente da un pieno di carburante.
Quello che tuttavia risulta essere un punto fondamentale per molti amatori è proprio la durata della carica di simili batterie.
Autonomia delle moto elettriche
In generale, come detto prima, è impossibile fare un’analisi generalista visti i diversi modelli presenti in commercio.
Tuttavia, si possono considerare, di massima, alcune caratteristiche generali per comprenderne la potenziale autonomia.
Ovviamente il consumo varierà in base alle dimensioni e peso del veicolo, la potenza del motore e la grandezza della batteria. Infatti, abbastanza evidente è il fatto che un motore più potente porti (come accade anche con il carburante) a consumi maggiori e che una batteria di maggiore portata possa offrire più chilometri rispetto a qualcosa di più piccolo.
La premessa da fare è che, stando a quanto ottenuto da alcuni prototipi, con un pieno si possa raggiungere un’autonomia massima pari a 400 chilometri.
Tuttavia, si parla ancora di progetti in stato embrionale e sono altre le coperture medie offerte dai modelli più funzionali tra quelli in vendita. Alcuni modelli top di gamma si avvicinano molto alle prestazioni offerte dagli ultimi prototipi sopra evocati e si assestano intorno a un’autonomia che può variare tra i 330 e i 350 chilometri con un pieno energetico dal costo stimato intorno ai 3.80 euro.
Si parla di numeri da sogno per la maggior parte dei motociclisti amatori che, stando ad alcune statistiche, percorrono giornalmente non più di 20-30 chilometri. Ovviamente però, come si è già detto, si parla di prodotti top di gamma e dai costi non propriamente contenuti, sebbene l’investimento possa essere proficuo in termini di risparmio sul carburante.
Attualmente non esiste ancora una vera e propria fascia media nel mondo delle moto elettriche, ma alcuni modelli più economici riescono comunque a raggiungere un’autonomia che si aggira tra i 100 e i 150 chilometri, numeri, a ogni modo, da capogiro.
Un limite da riportare, in termini di autonomia e ricarica, è rappresentato però dai tempi di ricarica delle batterie.
Se un classico pieno di carburante richiede pochi minuti, a oggi, la maggior parte dei modelli in vendita (e anche i prototipi migliori non sembrano ancora promettere grandi svolte in tal senso) impiegheranno una o più ore per completare il pieno energetico minimo per garantire le performances sopra evocate.
Il futuro delle moto elettriche comunque sembra essere sempre più roseo, con sistemi di ricarica sempre più veloci all’orizzonte, autonomie sempre più ampie e – stando a quanto si evince dagli ultimi prototipi utilizzati anche nei primi campionati sportivi ideati per le moto elettriche – anche un’accelerazione e una potenza sempre maggiore.